mercoledì 6 marzo 2013

STOP agli Strappi


Parliamo con questo articolo di tecnica: 
come, dove e perchè utilizzare Shock o Snag leader ?

Tutto nasce dalla tecnica del Surfcasting, dove la necessità sempre maggiore di raggiungere grandi distanze, portò all' utilizzo di piccoli monofili in bobina, i quali necessitavano di un “parastrappi” che consentisse loro di reggere a potentissimi lanci come il “pendulum”.

Successivamente, ad usufruire di tale accorgimento tecnico, furono i praticanti del carpfishing: era possibile in questo modo raggiungere spot molto lontani e in un secondo momento avere anche una marcia in più nelle fasi di recupero del pesce tra gli ostacoli.

un lancio diretto a pochi centimetri dalla sponda opposta

Shock leader

Lo “shock leader” ci interessa principalmente per la distanza su lancio e generalmente viene utilizzato un nylon di buon diametro ( 0,45 / 0,60 ) legato sulla lenza madre spesso assai più piccola; sconsiglio vivamente un trecciato il quale in fase di lancio può risultare pericoloso per i polpastrelli delle vostre dita; per quanto riguarda invece la lunghezza, sarà più che sufficiente che sia lungo due volte la canna.

Snag leader

Lo “Snag Leader” nasce invece per altri motivi, ovvero per tutte quelle situazioni in cui è fondamentale proteggere gli ultimi metri del nostro “inganno” da ostacoli di vario genere.
Andremo ad utilizzare il nylon nelle situazioni in cui avremo a che fare con ostacoli molto taglienti come per esempio cozze, pietre ed ogni altra cosa adagiata sul fondale anche di origine urbana; non è più insolito infatti trovare sul fondo di molte cave rottami di auto, moto e molti altri resti metallici affilati i quali ci limitano se non addirittura vietano di calare le lenze in determinati spot.
Sono invece tutt' altre situazioni quelle in cui andremo ad adoperare snag in treccia di medio e alto libraggio, ovvero quando ci imbatteremo in fondali ricchi di vegetazione di molteplice tipo; è oramai risaputo quali sono le grandi doti dei trecciati nel tranciare di netto ogni alga, pianta o radice dal fondale, permettendoci un recupero molto più sicuro del pesce.
Calando le lenze da un imbarcazione perciò non avremo problemi ad utilizzare uno snag di lunghezza superiore ai 20 metri, il quale ci permetterà, specie nei grandi laghi, di lottare con agevolezza con il pesce tra alghe e ninfee.

un combattimento in fiume tra massi e rocce

I Nodi

Per ultima cosa, ma non per importanza, sarà necessario un nodo ad alta tenuta ma che permetta sopratutto la buona fuoriuscita dagli anelli della canna al filo, onde evitare “sonore” rotture in fase di lancio.
Il nodo è come una garanzia per catturare, perciò alleniamoci bene se siamo dei principianti e ricordiamoci di ricontrollare ad ogni sessione la tenuta di essi; è davvero deprimente perdere una cattura per un nodo che non tiene.
Per quanto riguarda le tipologie di legatura ecco alcuni nodi:

Green Leader (o nodo uni )
per congiungere due nylon di diametri differenti


Albright
per congiungere lenza madre in treccia fine con grosso nylon



Nodo di Sangue
per unire due lenze con diametri simili



In poche semplici righe ritengo di avervi dato delle buone dritte su come comportarvi con "shock" e "snag" e ricordate: 
è matematicamente impossibile portare a riva il 100% delle vostre catture ma è possibile rendere le rotture il più rare possibili.
In bocca alla BIG !!!

 Diodati Matteo



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