testo e foto di: Matteo Diodati
Vorrei
discutere questo importante argomento e fare chiarezza su quali siano
le cause che ci portano spesso e malvolentieri a perdere un pesce.
La
Canna
Ho
sempre visto andare di moda canne molto potenti, dagli alti libraggi
ma pochi carpisti che le abbiano sapute sfruttare. In più ho visto slamarsi
molti pesci a causa della troppa potenza della canna. Personalmente
con una 3 lb 10 piedi trovo un giusto compromesso contro le potenti
sfuriate delle carpe di fiume. Ed è anche tutto molto più
divertente. Quindi calcoliamo sempre qual’è la priorità da
chiedere alla nostra canna: se lanciare lontano, forzare il pesce
vicino ad ostacoli o semplicemente guidarlo senza problemi dentro al
nostro guadino.
Il
Mulinello
Non
voglio dare enorme importanza a quest’ultimo. Va da se però che
deve avere un buon rapporto di recupero, una frizione ben funzionante
e una periodica manutenzione. Personalmente non amo i modelli
baitrunner. Quando ferro voglio che sia la mia mano a modulare la
frizione in primo luogo, poi userò l’apposita rotella non appena
avrò capito cosa ho in canna. Voglio aggiungere che è fondamentale
regolare bene la frizione dopo aver posizionato la canna in pesca.
Personalmente in passato ho perso pesci per aver stretto troppo o
troppo poco la frizione. Per esempio vicino ad ostacoli stringetela
bene ma stazionate accanto alle vostre canne per una ferrata
immediata. Al contrario, lasciate libero il pesce di farsi una bella
partenza e sfogare le sue energie.
Monofilo/Trecciati
Qui
troviamo due mondi diversi. Da anni va molto di moda la treccia, più
duratura, resistente e con ottimo rapporto diametro/carico di
rottura, ma personalmente la utilizzo solo quando mi trovo di fronte
al long range o a grandi masse di alghe o vegetazione. Per me il
monofilo resta per la maggior parte delle situazioni la prima scelta
perché resistente contro le grosse e taglienti pietre sia in fiume
che in lago. In più ammortizza in maniera esponenziale le fughe dei
pesci rispetto al trecciato.
Piombi
Ho
assistito svariate volte, in acque limpide, all'abboccata di un
pesce. Posso dirvi immediatamente che un piombo che non scorre è il
primo motivo di una slamata perché il pesce lo userà come
contrappeso per sganciarsi violentemente l’amo dalla bocca,
provocandosi oltretutto un taglio.
Il
piombo perciò deve sempre essere libero se possibile e il suo peso
minimo, ovviamente a seconda della situazione di pesca. Con necessità
di grosse zavorre per la corrente ne useremo uno più pesante ma a
perdere. Per quanto riguarda la forma, tutto va in base a l’esigenza
di lancio o al tipo di fondale. Ovvio che una forma ad ogiva ci aiuta
a lanciare più lontano e una forma a piattello sprofonderà meno su
di un letto di melma.
Amo
L’amo
resta per me la cosa più importante di tutta l’attrezzatura.
Utilizzateli di ottima scelta e non badate a spese. Controllate
continuamente la loro punta ed appena non bucano più come in
principio sostituite il terminale. Al di la del filo più o meno
spesso o la presenza dell’ardiglione, secondo me dobbiamo
concentrarci sulla forma. Io utilizzo ami dalla forma curva classica,
con ardiglione e spesso anche la punta leggermente rientranti. Questo
tipo di amo buca al momento giusto, cioè quando l’amo, in
prossimità del bordo del labbro inferiore della carpa, ruota e
penetra perfettamente. Ho usato spesso ami a gambo dritto e punta
dritta i quali bucano appena trovano appiglio ma attenzione perché se bucano troppo all'interno della bocca, tendono a tranciare la
membrana del povero pesce il quale, oltre a sfuggirci, se ne andrà
con un grave danno al suo apparato boccale. Preferisco perdere un
pesce in più senza allamarlo che perderne uno lasciandogli un grave
danno in bocca. Con ciò penso anche che non sia l’ardiglione a
recare danno ma molto spesso la forma errata dell’amo, per citare
un esempio, il vecchio serie 5 di Fox, per me è altamente lesivo.
Gli
Inneschi
Voglio
spezzare una lancia contro gli inneschi di piccole dimensioni. Spesso
ho selezionato pesci di grosse dimensioni con essi ma soprattutto il
loro scarso volume ha permesso all'amo di lavorare bene all'interno
della bocca. Una innesco grosso, specie se in periodi dell’anno più
freschi, in cui il pesce non mangia proprio così convinto, metterà
a rischio la nostra allamatura. Credetemi, quando le partenze sono
rade poi, c’è da mangiarsi le mani per aver ecceduto con il
diametro delle nostre boilies.
Il
Combattimento
Ho
visto molte volte forzare i pesci senza reale motivo, come se il
pescatore fosse in ansia di portarlo prima possibile a guadino.
Godiamoci il combattimento se non siamo prossimi a degli ostacoli e
permettiamo al pesce di stancarsi con calma. State molto attenti
anche nel momento di guadinare soprattutto da soli perché spesso c’è
la tendenza a non lasciare abbastanza filo al pesce. La canna deve
essere inclinata posteriormente, cioè oltre la linea verticale
ipotetica che va tra noi e la cima della canna cosi che, la preda,
possa essere trascinata adeguatamente all'interno del guadino.
Spero di esservi stato di grande aiuto e che la fortuna sia con voi. Aggiungo che portare a guadino il 100% dei pesci è impossibile ma ricordate che "tendere alla perfezione" è il motto dei vincenti.
Matteo Diodati
Wow incredible catch! I would love to hold one of these in my bare hands... I could try catching one with Fishing lures
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