martedì 28 luglio 2015

L' importanza dell' ultimo metro



testo e foto di  Gianluca Andreoni


Ormai si è detto tutto del carpfishing. Tutti i segreti sono stati svelati e di novità ce ne sono ben poche. 

Quando mi ha contattato Claudio, chiedendomi di scrivere un articolo per il suo blog, sono rimasto spiazzato e allo stesso tempo lusingato. È passato un pò di tempo dalla mia ultima vera sessione. I motivi sono tanti, ma questo non toglie la mia perenne passione per questa disciplina. Purtroppo è diventato un mondo per farsi vedere, facendo passare in secondo piano i pesci. Perché sono loro i veri protagonisti. È inutile avere l'ultimo modello di rod pod quando non si prende in considerazione quell' ultimo metro dove trovare le nostre "prede". Ho iniziato a fare carpfishing tardi, era il 2008. Prima ero un "garista" di pesca al colpo, ma in realtà pesco da quando ho iniziato a camminare. Ho imparato in questi anni che l'unica cosa che veramente conta è la presentazione dell'esca e dove la si cala. 



Iniziamo dal fondo: i miei terminali si sono ridotti a 3/4 modelli, molto semplici da realizzare. Prediligo prevalentemente inneschi bilanciati e ami al teflon, anche se questi ultimi sono molto delicati perché si spuntato facilmente. Però preferisco cambiarli spesso così da avere sempre il terminale nuovo e performante. La boilles, mais o tiger che sia, la lego all'anello tramite baitflos.



Altro accessorio di fondamentale importanza, di cui non posso più farne a meno, è il vermino. Anche se sempre non è possibile. Adopero termo restringente quando gli ami hanno una misura maggiore di 2, che solitamente uso per pescare in fiume, date le grandi bocche.



Il terminale che uso per fare i miei rig è un inguainato oppure fluorocarbon legato a treccia (combi rig). Quest'ultimo lo uso particolarmente quando pesco a lancio e devo frustare molto fuori. Mi consente, grazie alla rigidità del fluorocarbon, di mantenere la lenza stesa e la totale assenza di ingarbugli. 
Risalendo lungo il terminale, prima del piombo che è rigorosamente a perdere, altro accessorio fondamentale è l'antitagle. 



Ledcore piombato come ultimo, che mi sdraia totalmente la lenza. La lunghezza varia a seconda della distanza: se pesco "sotto i piedi" uso ledcore lunghi, altrimenti nelle lunghe distanze, a lancio, prediligo ledcore più corti così da facilitare il lancio stesso.
Queste piccole accortezze, che non sono niente di trascendentale, mi hanno portato tante soddisfazioni e allamate sempre perfette. Mi rivolgo sopratutto a chi si fosse affacciato ora in questo mondo:

 non è importante l'ultimo metro, è l'unica cosa che conta!

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