Testo e foto di Matteo Diodati
Il tempo stringe sempre più, ne ho pochissimo a mia disposizione ma la voglia di non mollare mi porta ad adattarmi. Uso strategie differenti in spot dove posso trovare rapidamente il pesce.
La pesca a vista è una delle più emozionanti e non la definirei un ripiego, se potessi la farei per ore e giorni. Questo tipo di pesca mi ha cresciuto sotto il profilo tecnico e conoscitivo per quanto riguarda ambienti e pesce.
Certi comportamenti e certe
basi tecniche si affinano soltanto vedendo aspirare l’innesco da parte del
pesce, per non parlare di quanto sia emozionante avvicinarcisi in totale
discrezione e cercare di ingannarlo proprio di fronte a noi.
Ho optato per le zone urbane della mia città, con precisione
un piccolo canale ricco di pesce dove la taglia non è alta e non ospita di
certo delle “big”, ma se hai la possibilità di pescare a vista puoi anche
provare a sceglierti il pesce che vuoi catturare.
Attrezzatura light, lenza fine, un pellet come innesco e via
con lanci precisi sulle traiettorie dei pesci che si alimentano sul fondale. È
una pesca di ricerca, somiglia allo spinning, o ti piace o non ti piace, fatto
sta che io nasco come "spinner" e mi riporta indietro nel tempo, quando prima
delle carpe, papà mi portava a cavedani e trote in fiume.
Morale della favola? In due uscite brevissime ho portato a
guadino alcuni belli esemplari nel giro di pochi minuti. Combattimenti
avvincenti e belle passeggiate su spot insoliti. Da ripetere sicuramente, anche
perché le più grosse non si sono ancora concesse.
Nessun commento:
Posta un commento