venerdì 3 giugno 2022

Urban Zone

 Testo e foto di Matteo Diodati


Il tempo stringe sempre più, ne ho pochissimo a mia disposizione ma la voglia di non mollare mi porta ad adattarmi. Uso strategie differenti in spot dove posso trovare rapidamente il pesce. 



La pesca a vista è una delle più emozionanti e non la definirei un ripiego, se potessi la farei per ore e giorni. Questo tipo di pesca mi ha cresciuto sotto il profilo tecnico e conoscitivo per quanto riguarda ambienti e pesce. 


Certi comportamenti e certe basi tecniche si affinano soltanto vedendo aspirare l’innesco da parte del pesce, per non parlare di quanto sia emozionante avvicinarcisi in totale discrezione e cercare di ingannarlo proprio di fronte a noi.


Ho optato per le zone urbane della mia città, con precisione un piccolo canale ricco di pesce dove la taglia non è alta e non ospita di certo delle “big”, ma se hai la possibilità di pescare a vista puoi anche provare a sceglierti il pesce che vuoi catturare.


Attrezzatura light, lenza fine, un pellet come innesco e via con lanci precisi sulle traiettorie dei pesci che si alimentano sul fondale. È una pesca di ricerca, somiglia allo spinning, o ti piace o non ti piace, fatto sta che io nasco come "spinner" e mi riporta indietro nel tempo, quando prima delle carpe, papà mi portava a cavedani e trote in fiume.



Morale della favola? In due uscite brevissime ho portato a guadino alcuni belli esemplari nel giro di pochi minuti. Combattimenti avvincenti e belle passeggiate su spot insoliti. Da ripetere sicuramente, anche perché le più grosse non si sono ancora concesse.

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