testo e foto di Matteo Diodati
Primi freddi...voglia di sfidare il vecchio fiume
Scenario autunnale sul Serchio
Chi non semina...
Mettersi alla ricerca di un ottimo spot per l'inverno richiede tempo e chi si è svegliato all'ultimo momento rischia di rimanere con il materassino asciutto. Non è infatti semplice capire dove si radunano i branchi di carpe per affrontare il rigido freddo invernale a meno che non siate delle vecchie volpi e possiate andare quasi a colpo sicuro ma ricordate bene: le piene cambiano il fiume, lo rimodellano, ne cambiano il corso e le profondità ed è facile anche per i veterani incappare in clamorosi "cappotti" se non siete stati di recente a fare attente valutazioni sugli spot. Inoltre non dobbiamo dimenticare che pasturazioni preventive a ridosso dei periodi freddi aiutano a far sostare i pesci perchè la loro priorità è nutrirsi con il minimo dispendio energetico, quindi con il minimo spostamento. Spesso mi è capitato di catturare anche con "l'acqua di neve" quando molti carpisti anche di vecchia data, in quel periodo, preferivano sostare davanti al caminetto a sognare calde sessioni estive in riva a soleggiati e balneabili laghi.
Ultimi soli prima dell'inverno
Accorgimenti tecnici ed esche
Anche questo, come molti altri periodi, è uno di quelli in cui il pesce si nutre timidamente e svogliato. Va da se che i grossi inneschi sono da evitare e di conseguenza anche le misure degli ami scendono. Personalmente tendo ad utilizzare boilies pop-up o bilanciate con misure che variano dai 12 ai 20 millimetri al massimo, accoppiate con ami che dal n° 6 arrivano al n° 2. Da considerare anche la lunghezza dei terminali che andranno accorciati per garantire una maggiore autoferrata. Sono arrivato a scendere anche sotto i 15 centimetri di lunghezza ed i risultati si sono visti chiaramente. Altro aspetto importante sono le zavorre dato che la corrente può diventare una brutta nemica ed è facile andare ad utilizzare piombi da anche 200 grammi e tendilenza da 70-80 grammi per mantenere sempre la lenza ben affondata considerando il numero di detriti trasportati dal fiume.
Uno dei tanti pastoncini che troviamo su mercato a pochi euro
Per quanto riguarda i gusti direi, per la mia esperienza, che le carpe di fiume divorano ogni cosa si trovino davanti ma la qualità è importante. Concentrare la nostra pastura vicino all'innesco sarà fondamentale e regalerà sicuramente molte più catture. Odoro utilizzare, in questo periodo, sacchetti in pva ripieni di boilies frammentate, pellet ma soprattuto sfarinati semplici e molto digeribili. In commercio ne possiamo trovare miriadi ma il consiglio che vi do è quello di lasciare sugli scaffali dei negozi tutte quelle miscele pubblicizzate come miracolose e dal prezzo assurdo. Un buon pastoncino per gli uccelli rimane economico, ma soprattutto di qualità e molto digeribile in questi periodi. Rendere l'innesco più adescante con ammolli non è per me fondamentale dato che le carpe di fiume, grazie al loro ottimo apparato olfattivo, trovano senza problemi le nostre esche, ed anzi, la dove nuotano pesci smaliziati e scaltri, un dip potente può creare un effetto repulsivo da parte loro.
Detto questo non resta che coprirci bene e partire, anche per poche ore, dato che il nostro lavoro preventivo paga sicuramente. In bocca alla big.
Matteo Diodati