Chi di voi non ha mai calato le proprie lenze in piccoli bacini, piccole cave di estrazione o semplici cisterne per l' irrigazione?
Proprio dopo una sessione di pesca con il mio socio in un ambiente di questo genere, mi sento propenso ad una importante riflessione sui nostri comportamenti di fronte a questo tipo di acque.
Voglio innanzitutto sfatare il detto o il pensiero: posti "xs" = carpe "xs"; non dobbiamo scordare che un ecosistema anche seppur piccolo ma completo può portare le carpe ad una crescita considerevole.
I primari fattori per la crescita della carpa anche in ambienti micro, sono infatti :
- - quantità di cibo in rapporto alle bocche da sfamare;
- - il DNA del pesce;
- - presenza di predatori che limitano la sovrappopolazione;
Per quanto riguarda il fattore primo, come sappiamo, la quantità di cibo dipende dalla qualità dell' acqua e dalla tipologia del fondale; saranno queste due componenti a contribuire alla nascita della vita in acqua e con ciò intendo tipi di piante, alghe e di conseguenza diverse specie di invertebrati di cui si nutrono le carpe.
Il DNA purtroppo non possiamo scegliercelo e qui occorre un po' di fortuna; speriamo che le carpe appartengano ad un buon "ceppo" per la crescita ( per fare un esempio le classiche carpe comuni di fiume raggiungono a fatica pesi importanti ).Per quanto riguarda i predatori, essi sono fondamentali per mantenere un numero costante di pesce ed evitare sovrappopolamento nell' ambiente in oggetto.
Ma torniamo a noi, come affrontare queste tipologie di ambienti?
Considerando le dimensioni ridotte, sarà semplice intuire la facilità con cui le nostre amiche possono insospettirsi a causa di rumori (voci, barche, automobili) e vibrazioni del terreno (spostamenti sulle rive).
In base a questi fattori andremo a ricercare tutte le accortezze del caso considerando poi che ci saranno altre situazioni di pesca in cui involontariamente il pesce verrà spaventato:
- - in caso di cattura;
- - in caso di pasturazione pesante;
- - in caso di troppe lenze in acqua;
Sarà difficile che dopo una partenza le carpe tornino immediatamente a mangiare; in molti casi passano ore anche tenendo le lenze a diversi metri di distanza l' una dall' altra. Sarà poi opportuno evitare di pasturare pesantemente con tecniche rumorose (rocket, fionda con palle di pastura, ecc.) ed optare per metodi "soft" come ad esempio una piccola fionda o un sacchetto in PVA. Personalmente poi ho notato con il susseguirsi delle mie esperienze, una netta diminuzione di attività da parte del pesce causata dalle troppe lenze in acqua, le quali, a mio parere, vengono intercettate dalle carpe; ciò succede spesso in piccoli ambienti popolati da poche ma grandi e furbe carpe le quali ci fanno attendere invano notti intere.
Per concludere vi riassumo i pochi ma validi consigli per questo tipo di ambienti:
- - solo 2 canne in pesca (non né servono di più credetemi);
- - pesca marginale e senza barca (sotto i vostri piedi con meno filo possibile in acqua);
- - utilizzo dei tendilenza o dei fili allentati;
- - poca pasturazione mirata, periodica e poco rumorosa;
- - attesa in grande silenzio;
- - possibilmente pescate sempre dal tramonto all' alba.
In bocca alla big!!!
Matteo Diodati
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