venerdì 26 gennaio 2024

La fiamma che vive in noi


 Testo e foto: Matteo Diodati


    Finalmente è caduta tantissima pioggia tanto da innalzare il livello delle piccole cave di parecchi centimetri in pochi giorni; un momento che attendevo da molti mesi per poter far visita ad un vecchio lago dove non bazzico da almeno una decade. Sono tanti i ricordi che affollano la mia mente a riguardo di quel posto ed ho voglia di un tuffo nel passato ma anche di testare il presente.

Dopo un po' di anni, morie di pesce, furti da parte dei soliti bracconieri ma anche da parte di carpisti, dato che le foto parlano chiaro e come sappiamo le carpe ancora non hanno imparato a volare, decido di preparare una notte veloce, anzi velocissima dato che arrivo prima di cena e riparto la mattina seguente.

Il giusto bivacco per le notti "mordi e fuggi"

Tutto deve essere perfetto nei minimi dettaglia date le poche ore a disposizione e la relativa difficoltà del posto. Mi reco un paio di giorni prima sul luogo per scandagliare, soprattutto per trovare un punto pulito tra le alghe, e pasturare con esche che evitino le noie dei siluri: opto per mais e Tiger, la semplicità che paga sempre.

Prima di recarmi a pesca, passo da un amico che mi presta uno strumento tanto criticato quanto indispensabile in certe situazioni. Devo ammettere che stavolta non ho scelta, per la prima volta in vita mia uso il barchino, dato che lanciare dove voglio è impossibile e calare con la barca spaventerebbe il pesce a causa della poca profondità delle acque in quel punto.

Quando non esistono postazioni bisogna adattarsi

La soluzione risulta vincente perché non devo neppure attendere di andare a dormire per ricevere la prima partenza. Peccato che, un altro amico passato a trovarmi, se ne è appena andato e si perde l’emozione. Cuore in gola e tiro alla fune, il pesce per un attimo si blocca in un ostacolo ma poi esce e lentamente si fa trascinare verso il guadino. Bingo!!!

Sono passati dieci anni ma sono bastate poche ore per tornare a far centro in quel posto; è un bel pesce, mi ritengo fortunato e sono felice che ci sia ancora vita in quel luogo.

Durante la notte arriva anche un altro pesce, piccolo ma che fa ben sperare per il futuro di quella piccola cava. Tornerà forse un giorno allo splendore di una volta? Tutto sta a noi pescatori, che dovremmo considerarci gli ultimi guardiani di un tesoro sempre più minacciato. Teniamo viva la fiamma!

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