Fra le tante mete note sul panorama carpistico, che portano subito la mente a catture da sogno, in paesaggi magici ed incontaminati, spesso dimentichiamo quei luoghi dove abbiamo iniziato a praticare la nostra tecnica; successivamente gli anni passano e per un volere o l' altro, per un po' di nostalgia o voglia di riscoperta, si riparte verso gli spot dove abbiamo "fatto le ossa".
In questa situazione mi ritrovai con il mio socio di pesca ad osservare, da sopra un ponte a noi molto noto, un bel branco di carpe di medie e alcune anche di grandi dimensioni. Armati di binocolo e sacca delle boilies ci divertivamo a vederle mangiare, proprio sotto i nostri occhi, le nostre palline artigianali.
Eravamo euforici per la semplicità con cui le nostre amiche si avvicinavano a degustare le nostre esche e perciò organizzammo subito una short session nei giorni successivi.
Arriva l' ora di pescare e per comodità posizioniamo il rod-pod di fronte al ponte in acqua bassa in modo da evitare di ferire le carpe in fase di recupero ed evitare alcuni massi di fronte a noi.
Poche boilies lanciate con il cobra ed uno stringer sull' amo sono la mossa vincente;
l' acqua limpida permette alle carpe di mangiare a vista e perciò optiamo per palline chiare e terminali molto camuffati con tracciato fine o fluorocarbon.
Bingo!!!
Con una bella partenza allamiamo il primo pesce.
Diodati Matteo
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